Il Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo ha preso la propria decisione, in parte già anticipata dalla velocissima sospensione della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale di Catania, ratificando il risultato delle elezioni amministrative di Siracusa.
Le numerose e ripetute irregolarità verificatesi nei seggi elettorali, pur riscontrate anche nel corso della verifica ordinata dal giudice ed eseguita dal Prefetto, non sono state ritenute sufficienti per giungere all’annullamento delle elezioni, valutandosi necessaria anche una prova sicura e certa che tali irregolarità fossero preordinate ad alterare il risultato elettorale o abbiano concretamente influito sui suoi risultati.
L’esito del giudizio e le valutazioni del giudice amministrativo, ovviamente, mi amareggiano e non mi convincono affatto, perché abbassano le garanzia del procedimento elettorale ad un livello troppo basso, rendendo praticamente inutili tutti gli accorgimenti che la legge impone per proteggere la genuinità del risultato elettorale.
Ho portato avanti con convinzione una battaglia di principio, non personale, che, nonostante la decisione contraria, continuo, quindi, a ritenere giusta e fondata.
La risposta giudiziaria è stata molto insoddisfacente non solo per me, il che è di nessuna importanza, ma per il futuro di ogni elezione che potrà, in base a questi principi – che spero non vengano applicati in altri casi, come già al di fuori della Sicilia in altre importanti decisioni non sono stati applicati – svolgersi nel più grande disordine e senza alcun rispetto per le necessarie formalità, tra schede mancanti, voti non assegnati e voti assegnati in misura maggiore dei votanti, senza che ciò possa incidere sulla validità del risultato.
Io continuo a pensare e credere che il livello di garanzie necessario durante il procedimento elettorale sia molto più in alto del punto in cui lo ha individuato oggi un giudice amministrativo, ma la mia resta, a questo punto, solo una posizione personale che, peraltro, so non essere affatto isolata.
Nondimeno la sentenza depositata oggi è la risposta definitiva di un’autorità giudiziaria e, come tale, esige, secondo le regole necessarie ad un’ordinata convivenza, pieno rispetto formale, anche quando, come in questo caso, la si reputa ingiusta.
Da questo momento, quindi, è giusto, anche da parte mia, riconoscere a Francesco Italia pienezza di poteri e legittimazione e mi sento di augurargli di riuscire a fare il bene di Siracusa e dei siracusani in un momento di grandissima difficoltà per tutti.